Cliccando sul link in calce, si apre il PDF di questo testo di servizio, da me curato nel 2011…
Ben s’intenda: anche socialismo, comunismo e il pensiero di sinistra sono incompatibili col cattolicesimo, con la Dottrina sociale della Chiesa. Però questo è un fatto abbastanza noto, pur se poco condiviso – come ben dimostra ancora oggi la realtà politica in Italia! Anche a questo, peraltro, si accenna nel PDF.
Quella che invece è davvero poco nota, e men che meno condivisa – fino a dare luogo a fenomeni aberranti come quelli esemplificati nel PDF – è appunto la totale incompatibilità tra CATTOLICESIMO e LIBERALISMO. Onde, l’importanza e l’attualità del tema in oggetto.
Dettaglio: nel testo faccio riferimento ai materiali allegati, infatti a suo tempo lo utilizzai per qualche segnalazione a chi di dovere, via e.mail… al momento non sono però disponibili sul blog. In fondo però c’è l’elenco… magari, in futuro vedo di caricarli…
Buona lettura.
Incompatibilità tra cattolicesimo e liberalismo…
P.S.: recentemente, ho aggiunto questo post: https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/2014/04/14/flavio-felice-su-avvenire-insiste-a-proporre-limpossibile-connubio-tra-cattolicesimo-e-liberalismo/
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devo dire che il documento è complicato per un semplice lettore come me. quello che posso capire è che il liberalismo come massima espressione di sè è fortemente influenzato dalla mentalità protestante. credo però che il sistema di cogestione delle fabbriche presente in germania sia la risposta cattolica (anche se loro non la percepiscono così) al conflitto sociale generato dall’odio di classe che porta il marxismo. altri esempi sono le università-fondazioni, o il magistrale esempio che porta Ettore Gotti Tedeschi su come le leggi antitrust americane siano ispirate dalla “Rerum Novarum” al convegno “Le radici cristiane del capitalismo”
In realtà, caro Francesco, è molto più semplice di quanto possa sembrare. Peraltro, c’è in ballo molto, molto di più della cogestione della fabbriche, e di altri casi settoriali…la “società partecipativa” è un sistema completo, che coinvolge tutto l’uomo, quindi anche la concezione del lavoro – non più “società di classi”, ma la “società dei ruoli e delle funzioni”- e anche il mercato sarà completamente diverso. Per i dettagli, rimando però alla pagina del blog appositamente dedicata, questa: https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/fiatpomigliano-darcomelfi-come-mettere-a-frutto-la-lezione-di-pier-luigi-zampetti-per-risolvere-il-conflitto-tra-capitale-e-lavoro/.
Questa è la grande sfida che Zampetti ci ha lasciato.
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