Post-voto del “Popolo della Famiglia”: il nostro 0,7% potrà solo crescere.

downloadNoi del “Popolo della Famiglia” (ho preso la tessera!…) ci aspettavamo francamente di più dall’esito delle politiche: 0,70% a livello nazionale, lo 0,40 a Firenze. In ogni caso molto lontano dal nostro obiettivo principale che era quello di entrare in Parlamento, superando la soglia minima del 3%. Era legittimo attendersi di meglio, perché alcuni sondaggi – per quello che valgono, non solo per noi, ma per tutti!… – accreditavano un risultato più soddisfacente, e anche perché avevamo visto, in rete, un certo movimento. Inoltre, ci eravamo impegnati in una campagna elettorale pancia a terra. Personalmente ho contattato almeno duecento persone, tra e-mail, facebook, volantini, telefonate e incontri diretti, con riscontri anche positivi.

Era quindi ragionevole supporre che il tema della famiglia naturale, aperta ai figli, che si ispira, nel suo agire globale nella società, al principio di sussidiarietà rispetto allo Stato, potesse raccogliere il consenso di almeno tre elettori su cento. Che questo non sia avvenuto può certamente dipendere, a prescindere da quello che gli italiani pensano della famiglia, anche dal fatto che il PdF prima delle elezioni ha avuto relativamente poca visibilità. Questo è comprensibile, in quanto il PdF è formazione ancora relativamente recente, e i numeri per essere visibile nei TG e nel dibattito pubblico, ancora non ce li aveva.

download (1)I contenuti proposti dal PdF meritavano comunque sicuramente l’impegno. Tra l’altro, potete leggere qui, in un deciso intervento del Presidente Mario Adinolfi, tratto da “La Croce quotidiano”, che è il giornale del partito, quali fossero i motivi fondanti della scelta inevitabile di correre da soli, senza apparentamenti con alcuna coalizione.

Ebbene, nonostante il risultato non sia stato quello che si sperava, già oggi, nel post-voto, il PdF è già più visibile. Il suo impegno è stato apprezzato anche da osservatori che non sono vicini al partito, vedi Aldo Cazzullo in questo video sul Corriere.TV, visibile in rete qui

 

Insomma, quello al PdF, nonostante tutto, specie nonostante il tiro incrociato su di lui, da parte di tanti falsi amici della famiglia naturale tra uomo e donna, fondata sul matrimonio, è stato un “voto utile”. Il PdF, lungi dal chiudere bottega, prosegue quindi il suo percorso, e si prepara per i prossimi appuntamenti delle elezioni regionali di aprile, in Friuli Venezia Giulia e Molise. Consultazioni regionali dovranno tenersi entro l’anno, probabilmente a ottobre, anche in Abruzzo e Basilicata.

Per Firenze, il prossimo appuntamento importante è per le elezioni amministrative del maggio 2019!… Sarà importante arrivarci per tempo, e preparati. Per quanto mi riguarda, la campagna elettorale è già cominciata, soprattutto nei contatti personali ma anche nel pubblico dibattito sui social media in rete.

Più specificamente, nei contenuti delle problematiche che Firenze ha vissuto e sta vivendo, il mio lavoro di diffusione informativa si  focalizza su:

  • i danni irreversibili già provocati dalla tramvia 3 , ma vedi anche qui, dove, dalle lamentele tardive dei cittadini residenti in via Vittorio Emanuele II, si evince che ero stato facile profeta, a suo tempo, nel denunciare e segnalare le incongruenze macroscopiche del progetto. Non ero stato il solo, certo, in zona si era creato anche un comitato. Purtroppo, succede sempre che le persone si accorgono troppo tardi dei problemi, quando ormai non si può più rimediare. Questo ovviamente non accade per caso, ma in conseguenza di un preciso progetto politico di de-sensibilizzazione del popolo;
  • i grandi danni ambientali, di finanza pubblica, e paradossalmente perfino trasportistici, parimenti irreversibili, che si stanno già provocando con la stazione Foster, e si provocherebbero ancor di più con il tunnel sotto la città, con i lavori del progetto TAV fiorentino. Per i dettagli vedi qui,  qui  e anche qui. Ma anche in questo bel progetto alternativo a quello già infelicemente intrapreso dagli Enti pubblici decisori. Il progetto fu curato da un gruppo di studio, appositamente dedicato, dell’Università di Firenze, ed è consultabile più approfonditamente a quest’altro link. Sono infatti diversi i comitati, i corpi intermedi, che storicamente si sono presi a cuore la vicenda della TAV fiorentina, che è molto impattante per la città. Purtroppo, si è visto anche qui che i poteri forti sono del tutto impermeabili alle ragioni di buon senso e alle proposte costruttive elaborate dal basso, anche in modo professionale e qualificato. Ormai si è capito bene che dietro a operazioni come quelle descritte ci sono troppi interessi, remunerati con i soldi dei contribuenti, dei gruppi oligarchici che operano nelle stanze dei bottoni della nostra democrazia, che è in piena crisi perché è priva di sussidiarietà e di autentica partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica;
  • il peggio di tutto e origine ontologica ultima di quanto sopra, è la filosofia radicale del PD. Essa ha generato i provvedimenti amministrativi e legislativi, attinenti alla persona e alla famiglia, che si sono mano a mano concretizzati nel divorzio breve,  nelle politiche di gender, nel simil-matrimonio omosessuale istituzionalizzato dalla legge Cirinnà e, in ultimo, nelle DAT eutanasiche.  Gli elementi di questo pacchetto sono stati convintamente promossi e praticati dal PD del Sindaco Nardella, che li considera preziose conquiste di civiltà. Nardella ha anche orgogliosamente e personalmente “celebrato” un simil-matrimonio omosessuale!… download (7)Le suddette leggi sono andate a demolire le basi antropologiche della nostra civiltà, e, più in generale, implicano il suicidio dell’Occidente, prima morale, poi psichico e fisico;
  • sul degrado, l’anarchia, la violenza e la sopraffazione che stanno sempre più dilagando nella nostra amata ma sventurata città. Vedi il caso recentissimo della Signora Ghissu Massoumnia, di origine persiana e residente a Firenze da quarant’anni. La Massoumnia, nel corteo di protesta “antirazzista” per la morte di Idy Diene, l’ambulante senegalese ucciso da un folle, fiorentino e di razza bianca,  è stata messa alla gogna e accusata di razzismo, perché in precedenza aveva cercato di difendere la sua attività commerciale dall’occupazione illegale del suolo pubblico antistante il negozio, da parte dagli abusivi, anch’essi in maggioranza senegalesi, che imperversano liberamente nel centro storico. A Firenze l’abusivismo è sotto gli occhi di tutti, compresi quelli della Polizia municipale, che ha avuto evidentemente istruzioni di chiudere un occhio. In questo frangente Ghissu Massoumnia, che in seguito alle azioni da lei intraprese ha subìto minacce e intimidazioni da parte degli abusivi, è stata lasciata sola dalle istituzioni. Ma negli ultimi tempi a Firenze le aggressioni – anche gratuite, per pura malvagità! – e le rapine, anche con coltelli, operate da immigrati a danno di turisti, fiorentini, e di non residenti, sono ormai diventate cronaca quotidiana. Vedi qui e qui, e i casi più recenti qui  e qui. download (3)Nonostante questo, in città non si è levata alcuna protesta generalizzata contro gli immigrati. In realtà, l’uccisione di Diene non sembra aver nulla a che fare col razzismo, e nemmeno con l’abusivismo. Quindi il corteo è parso del tutto ideologico e strumentale. A Milano, nel maggio 2013, Adam Kabobo,  un clandestino immigrato di origine ghanese con precedenti penali, uscì in strada armato di machete e uccise tre persone, italiani di razza bianca, ma non risulta che all’epoca a Milano vi siano stati tumulti, rivolte o cortei di protesta contro le persone di pelle nera. 

download (5)Circa la vicenda Massoumnia, lunedì prossimo 19 marzo, alle 14.30,  il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli accompagnerà la signora  in Palazzo Vecchio, facendo un intervento in Consiglio Comunale, dedicato a questa vicenda: «Chiederò al sindaco di formalizzare le scuse a nome dell’intera città. Siamo di fronte ad un gesto di una barbarie e di una inciviltà assolute, fatto durante un corteo aperto dal sindaco Nardella e dal governatore Rossi»”. 

Faccio i complimenti a Torselli per l’iniziativa. Io ci sarò. C’è una profonda differenza di fondo tra il PdF e FdI, come ha molto ben detto il Presidente Adinolfi, qui. Però, nel giusto rispetto della diversità di ciascuno, in questa circostanza ci tengo ad essere presente, come iscritto al PdF, per porgere la mia solidarietà personale, e anche quella del “Popolo della Famiglia”, alla Signora Massoumnia. Il Sindaco Nardella va messo alle strette sulla questione dell’abusivismo cronico, tollerato dall’Amministrazione da tempo immemorabile. Anche questo, ovviamente, ha stretta attinenza con la campagna elettorale per le amministrative del 2019, che, come si diceva, nei fatti è già cominciata.

download (2)In conclusione, su tutti i punti precedenti, il PdF della Toscana, e comunque di ogni Provincia della Regione, ovviamente in relazione alle specificità di ciascuna di esse, ha già molto lavoro da fare. Si parte dalla presa d’atto e dall’elaborazione della situazione attuale, fino ad arrivare alla proposta agli elettori di una piattaforma complessiva, alternativa alle politiche fino ad oggi perseguite dalle Amministrazioni in carica. Tutto questo, ovviamente, dovrà integrarsi con il lavoro di presentazione del partito ai molti elettori che ancora non lo conoscono. A Dio piacendo, con impegno ma anche senza ansia, ci si farà.

Circa l’analisi del voto, e le prospettive future a grandi linee, vi propongo qui anche una approfondita riflessione del Segretario nazionale del PdF, l’avvocato Gianfranco Amato.

Nel frattempo, come si prevedeva prima delle elezioni, anche a motivo della legge elettorale concordata tra Csx e Cdx, il Rosatellum,  la governabilità del nostro Paese si presenta problematica. Staremo a vedere gli sviluppi… ci sta che a maggio 2019, oltre che per le amministrative, si rivoti anche per le politiche!…

Un’ultima annotazione, visto che qui siamo a La filosofia della TAV:  auspico caldamente che, in prospettiva, nel “Popolo della Famiglia”, che come è noto si occupa in prima istanza di temi antropologici legati alla persona e alla famiglia,  si possa gradatamente sviluppare anche una feconda riflessione sui grandi mali del keynesismo. Questa filosofia politica, con la pianificazione infrastrutturale nazionale delle opere grandi inutili, realizzate giustappunto bruciando in quantità industriale le sudate tasse delle famiglie italiane, e portata avanti da politici bancarottieri di ogni bandiera, al solo scopo di fare crescita & sviluppo fittizi a carico del debito pubblico, per creare consenso a loro favore, e incassare tangenti sui relativi lavori, tanto danno ha fatto e sta continuando a fare al nostro Paese. Anche qui, è ora di cambiare direzione… 

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…a monte di tutto, nel senso della “Società partecipativa” secondo Dottrina sociale, l’idea del grande e misconosciuto intellettuale cattolico del ‘900, Pier Luigi Zampetti.

Un pensiero su “Post-voto del “Popolo della Famiglia”: il nostro 0,7% potrà solo crescere.

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