Il treno in bilico sulla scogliera, mentre lo Stato vuol fare la TAV Torino-Lione, è il simbolo d’Italia

download (1)Abbiamo visto tutti le immagini della frana che ha fatto deragliare venerdì scorso 17 gennaio ad Andora, nel savonese, l’Intercity diretto a Ventimiglia. Nella foto, il convoglio in bilico sui binari, a strapiombo sul mare. Poco sopra, le villette a schiera costruite negli anni 60 a ridosso della ferrovia. Se la massa fangosa collassasse del tutto, il treno precipiterebbe in mare.

Direi che mi sembra l’immagine-simbolo dell’Italia di oggi. Che sta in bilico sull’orlo dell’abisso della bancarotta finanziaria, 2300 miliardi di euro, come dicevo qui. Oppure, a suo tempo, paragonavo l’Italia a un grande Monte dei Paschi.

images (6)Ovviamente, poi, lo Stato collassa, collateralmente ai disastri finanziari strutturali, per le improvvide iniziative che destrutturano l’antropologia umana. Come l’omofilia coatta di ispirazione tri-partizan, come dicevo a esempio  qui. E altre iniziative demagogiche del Governo Letta come lo ius soli e il decreto filiazione.

Ora, mi chiedevo il 20 novembre scorso, in questo post:

Lo ammetto, era retorica la domanda che ponevo nel post precedente. Quando, a fronte di un’Italia dal territorio oggettivamente disastrato da alluvioni (l’ultima ha appena devastato la Sardegna), frane e terremoti, e dalle  casse dell’erario ugualmente sfinite dallo spreco istituzionalizzato della spesa pubblica – 2300 miliardi di debito pubblico, che vuol dire 100 miliardi all’anno di soli interessi, mi chiedevo se circa la TAV Torino-Lione – ma di TAV ne abbiamo anche una che incombe su Firenze,  della quale si parla troppo poco, e  accennavo qui alle sue truffaldine vicende – lo Stato sarebbe sceso a più miti consigli.

download (2)La risposta era negativa. Effettivamente, sembra non esserci alcuna speranza di ravvedimento da parte dello Stato. Dell’alluvione in Sardegna non parla più nessuno, come di tutte le altre tragedie precedenti. Ora c’è l’ennesima grande alluvione nel modenese, questa. Fra pochi giorni nessuno ne parlerà più, come non si parla più degli alluvionati ricorrenti in Maremma e in Liguria. Comunque su Wikipedia c’è una lista aggiornata  in tempo reale, di questi eventi. Come non si parlerà più delle frane precedenti, superate dalle successive, e non si parla più dei ultimi grandi terremotati, quelli  dell’Emilia. Dove pare che, come al solito, dice qui, lo Stato latiti. Per non parlare di come sono andate le cose all’Aquila.

images (7)Insomma, il mio ragionamento è questo: di fronte all’evidenza palmare di tanti disastri, molti dei quali imputabili al modello di sviluppo sbagliato, quello keynesiano, nell’Italia in bancarotta finanziaria, e dove l’80% dei Comuni è a rischio idrogeologico… nonostante tutto questo, come fa questo Stato a voler spietatamente insistere a fare la TAV Torino-Lione, ferrovia la più inutile è costosa del mondo (plausibili 100 miliardi di euro di soldi pubblici), come dice qui, e la TAV di Firenze, al solo evidente scopo di fare un piacere alle Ditte che le realizzano, beninteso con i soldi del contribuente, e per fare – presumibilmente – anche le creste sui lavori, come sta emergendo nel caso della TAV fiorentina?…

Non illudiamoci, cari amici. Ci toccherà sopportare queste vessazioni istituzionali, nella misura in cui resteremo in letargo, e non vorremo far decollare la “Società partecipativa”.

2 pensieri su “Il treno in bilico sulla scogliera, mentre lo Stato vuol fare la TAV Torino-Lione, è il simbolo d’Italia

  1. Bisogna pur vendere tutto il cemento inutile che produciamo! Abbiamo un intero comparto costruzioni da rottamare, che non serve più a nulla. Questi signori cercano di sopravvivere arraffando appalti per opere inutili. Banale e distruttivo.

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